Appunti riguardanti il I° Convegno sulle Regioni a Statuto speciale

Riflessione: scarsa considerazione delle minoranze da parte delle maggioranze.
Lo Stato (governo centrale) tende a limitare il potere regionale a favore della propria sfera di competenza allontanandosi dallo spirito e dalla lettera della costituzione
Art. 6 della Costituzione
La Costituzione nega la pluralità nazionali.
L’art. 5 che prevede l’Italia “una ed indivisibile” è stato fortemente osteggiato dagli autonomisti in sede costituente, nondimeno si riconosce, nella Costituzione, l’esistenza dell’Istituto autonomistico e si assume l’impegno di promuoverlo.
La “concessione” delle autonomie speciali ha finito con l’imprigionare l’empito l’autonomista con concessioni limitate e lente.

▪ Realizzare basi solide di democrazia;
▪ Corretto rapporto fra lo Stato e i cittadini e di questi fra loro;
▪ Maggior potere alle Regioni;
▪ Maggior potere agli Enti Locali.

Questo consentirà la formazione di una classe politica dirigente preparata, responsabile attraverso gli Istituti di democrazia diretta.
Altrimenti si avrà il disimpegno del cittadino dalla politica perché non la capisce in quanto non capisce il politico.
Ricerca del dialogo e della solidarietà.
Del Regionalismo si parla “a voce alta” solo dagli Anni ’70. Senza regionalismo non cresce lo Stato. Individuare il rapporto fra Regionalismo e Federalismo.

Genesi originaria del Federalismo quale aggregazione di Stati sovrani. Oggi il Federalismo può realizzarsi all’interno dello Stato unitario (Cecoslovacchia, Iugoslavia) Per altro i problemi e le soluzioni istituzionali fra Stati federati e regionali sono spesso del tutto simili (Parlamenti dello Stato unitario e federale).
Regime delle entrate regionali o degli Stati federati. Il sistema dei finanziamenti rende subalterna l’economia della Regione autonoma.
Collegamento fra Istituzioni autonomistiche e sistema dei partiti verticalizzati da Roma. Leggi elettorali quali salvaguardia delle minoranze