Linee programmatiche per turismo, artigianato, commercio- anni 1988-’89

Comparto Turismo

Le scelte programmatiche per l’anno 1988 concernenti il turismo nella sua globalità sono state dettate dall’esigenza improcrastinabile di arginare, se pur parzialmente, i problemi “storici” del comparto.
Il turismo isolano, come noto, si caratterizza quasi totalmente come turismo marino balneare, con stagionalizzata concentrazione nel breve periodo Luglio – Agosto e conseguente penalizzazione delle strutture ricettive.
A ciò si aggiunge un marcato problema di squilibrio territoriale, che si riflette logicamente nella struttura economico-sociale della intera regione.
Il fenomeno Costa Smeralda è stato, come noto, l’elemento catalizzatore dello sviluppo turistico della costa Nord-orientale dell’isola, sviluppo peraltro favorito dalla vicinanza di scali portuali ed aeroportuali sufficientemente attrezzati e da condizioni climatiche privilegiate.
Non altrettanto può dirsi per la costa occidentale dove la sfavorevole esposizione ai venti predominanti ha da sempre scoraggiato gli investimenti immobiliari a fini turistici lungo la maggior parte del litorale.
Il tipo di utenza turistica prevalentemente “balneare”, e poco propenso agli spostamenti ha infine negativamente condizionato lo sviluppo delle zone interne, peraltro tuttora penalizzate da difficoltà di collegamento con le aree territoriali più sviluppate.
Nel corso dell’esercizio ’88 sono stati pertanto programmati interventi volti ad ottenere, per quanto possibile, il riequilibrio territoriale, cercando di coinvolgere nuove fasce di utenza mediante l’incentivo verso forme di turismo congressuale (vedi il centro polivalente di Alghero ed il turismo termale).
Si è inoltre inteso contribuire a rendere fruibili ed appetibili, sotto l’aspetto turistico, risorse locali che costituiscono motivo di richiamo, soprattutto verso 1’interno dell’Isola, di fasce di utenza oggi saldamente arroccate nell’arco costiero.
Una consistente quota di finanziamenti è stata inoltre stanziata per attivare programmi di pulizia e più in genera le di salvaguardia delle coste e del patrimonio boschivo delle aree interne.

Turismo – Interventi per l’anno 1988

Itinerari turistici; ristrutturazione, completamento e nuova costruzione di opere d’interesse turistico
(vie, piazze, chiese, edifici storici, aree attrezzate, parchi archeologici); viabilità…. £. 96.000 milioni
Pulizia spiagge e boschi…. 3.000 milioni
Recupero e ristrutturazione del patrimonio ricettivo esistente:
110 iniziative, per 2.000 nuovi posti letto; 200 nuovi occupati stabili
e 250 nuovi occupati stagionali 94.000 milioni
Occupazione giovanile ex L.R. 28/84 (14 iniziative con 236 nuovi occupati) 13.553.milioni
Promozione turistica a mezzo ESIT, Aziende Soggiorno ed EPT 19.400 milioni
Totale 225.953 milioni

L’Artigianato in Sardegna, problemi e prospettive

Anche nell’anno 1988 l’Artigianato si è confermato, nell’ambito delle strutture produttive in Sardegna, una delle componenti più dinamiche, dimostrando concreti segni di tenuta e vitalità.
Esso offre tuttora costanti, benché limitati sbocchi occupativi ed incrementa il reddito e la produttività anche attraverso miglioramenti organizzativi e tecnologici; si tratta pertanto di un comparto che presenta ampie possibilità di recupero in un contesto economico e territoriale caratterizzato dalla crisi dell’industrializzazione, che ha profondamente segnato il tessuto civile e sociale dell’Isola.
Gli anni Ottanta hanno aperto nuovi orizzonti per le imprese artigiane e, in generale, per le imprese minori, accreditando l’artigianato nel novero dei soggetti economici cui fare riferimento per la costruzione di un moderno sviluppo in Sardegna e per affrontare l’appuntamento del Mercato Unico Europeo del 1992.

  1. Sotto il profilo della produzione normativa l’anno 1988 ha registrato per il settore una serie di provvidenze innovative che sotto il profilo incentivante possono rivitalizzare tutto il comparto in maniera non trascurabile per lo sviluppo dell’intera economia della Sardegna.
    Dati relativi alla Legge Finanziaria 1988:
    1) Sono stati elevati i massimali d’intervento sulla L.R. 40/76 per le imprese artigiane. Le provvidenze previste passano da 130 milioni a 200 milioni (per le imprese singole o associate) da 470 milioni a 600 milioni (per le imprese cooperative ed i consorzi).
    2) Contributo in conto canoni pari al 35% del programma di investimento per le imprese artigiane che si avvalgono delle operazioni di localizzazione finanziaria (Leasing)
    3) Il contributo in conto occupazione previsto dalla L.R. n.28/1984 per apprendisti e operai è stato portato alla misura unica di £. 5.000.000 annue.
    4) Sono stati previsti, sempre nella Legge Finanziaria 1988, contributi e finanziamenti per la formazione del Fondo Rischi delle Cooperative artigiane di garanzia.
    5)- Contributi in conto/capitale alle Associazioni artigiane che realizzino Centri Elaborazione Dati per l’assistenza contabile amministrativa alle aziende artigiane.
    Con Decreto dell’Assessore dell’Artigianato dell’ 8 marzo 1988 è stato nominato il Comitato di tutela per il Marchio di origine e qualità dei prodotti dell’artigianato tipico della Sardegna, ai sensi della L.R. n.14/1984, dando così concreta attuazione ad una legge regionale che protegge e salvaguarda i prodotti dell’artigianato artistico nei confronti delle produzioni e imitazioni provenienti dai paesi esteri, specie dall’estremo oriente.

Sardegna – Settore Artigianato – Dati relativi al n. imprese, n. addetti, erogazioni e finanziamenti.
n. imprese artigiane 35.000 (1)
n. addetti 65.000
Provvidenze a valere sulla L.R.40/76
Mutui a tasso agevolato erogati a
n.2.610 imprese £. 60.000 milioni
Contributi in conto capitale erogati
a 2.232 imprese 31.000 milioni
Leasing agevolato concesso a 464
imprese 15.400 milioni

Il Commercio in Sardegna

  1. Il settore delle attività commerciali ha dato prova in questi anni per molti aspetti difficili di una grande
vitalità, sia sotto il profilo della crescita dell’occupazione, sia sotto il profilo del contributo offerto alla formazione del Prodotto interno lordo (PIL).
    Una vitalità che è la risultante di un complesso di trasformazioni che si inquadrano in quel processo di terziarizzazione dell’economia che è da tempo in atto nella realtà del nostro Paese e dell’Europa.
    In questo contesto evolutivo emergono con particolare rilievo:
    a) la crescente differenziazione all’interno dei comparti commerciali, caratterizzata sia dal l ‘ aumentato peso dei comparti non alimentari, sia soprattutto, dalla maggior dinamica registrata dal commercio all’ingrosso e dalle attività di intermediazione e di servizio alle imprese;
    b)- la maggior integrazione delle imprese commerciali con il resto del sistema produttivo;
    e)- la riduzione degli spazi per le imprese marginali, le cui possibilità di sopravvivenza risultano sempre più legate alla crescita della specializzazione e della qualità dei servizi offerti.
  2. Le tendenze strutturali non bastano però da sole a dar conto di tutti i processi di differenziazione in atto nel settore commerciale. I tassi di crescita corrispondenti al periodo di crisi 1981 – 1983 confermano infatti il ruolo svolto dalle attività commerciali nell’evoluzione congiunturale in senso positivo sui livelli occupativi.
    È indicativo però che tale effetto positivo anticliclico si manifesti ormai prevalentemente nel comparto non alimentare, il cui andamento peraltro non sembra più permeabile come in passato a fenomeni di espansione dell’imprenditorialità e dell’occupazione di tipo puramente “residuale” .
  3. Le prospettive future anche in vista della scadenza del 1992, appaiono perciò dominate da crescenti fabbisogni di imprenditorialità e di integrazione tra le imprese lungo linee di ammodernamento e di specializzazione dei servizi. Emergono così in primo piano, come fattori di crescita, quelli connessi alla formazione manageriale e degli addetti, ivi compresi gli intermediari; al miglioramento della qualità dei servizi e, non ultimo, allo sviluppo delle potenzialità associative.
    Da tutti questi punti di vista, il settore sembra oggi più maturo per elaborare insieme con i pubblici poteri coerenti politiche di sviluppo, assumendo nel contempo quelle nuove responsabilità d’iniziativa e di proposta che sono proprie d’una moderna imprenditoria, che si proietta verso un ruolo che lungi dall’essere marginale o “residuale” è sempre più propulsivo e qualificante nel contesto del sistema socio-economico.

Commercio – Provvedimenti normativi e interventi finanziari – 19 8 8

Gli interventi concretizzati ultimamente dalla amministrazione regionale nel comparto del commercio possono suddividersi in due ordini:
1) interventi di carattere normativo;
2) interventi di carattere economico finanziario a sostegno del comparto.
Per quanto riguarda i primi si possono citare:
1.1.) Decreto del Presidente della Giunta 13/11/1986,n.173 che finalmente riordina la materia degli orari di apertura e chiusura dei negozi portando la Sardegna su un piano di moderna gestione del comparto.
1.2.) D.D.L. sul Commercio
È stato approvato dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessorato al Commercio il D.D.L. regolamenterà l’intera materia; la bozza è stata sottoposta all’esame delle categorie interessate senza peraltro ricevere critiche sostanziali ai principi in essa contenuti.
Tali principi, per brevità, possono essere riassunti nella modernizzazione e razionalizzazione del sistema distributivo anche attraverso l’utilizzo di meccanismi finanziari agevolativi: nella lotta al sempre più selvaggio abusivismo; nella regolamentazione delle forme atipiche di vendita quali quelle porta a porta o quelle televisive; nella creazione del sistema regionale dei mercati all’ingrosso;
1.3.) Legge di disciplina della distribuzione di giornali e riviste.
1.4.) D.D.L. su carburanti
1.5.) Studi sulla grande distribuzione
Si è così recentemente conclusa la prima fase degli studi affidati a docenti universitari della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Cagliari per l’analisi delle problematiche inerenti la grande distribuzione nella area metropolitana di Cagliari, ed è stato già realizzato l’incarico per la seconda fase di studi riguardanti tutto il territorio della Sardegna.
2.1.) Centri agroalimentari- all’ingrosso
È stato approvato dalla attuale Giunta un finanziamento di circa 8 miliardi per la partecipazione azionaria della Regione alle Società consortili per la costituzione e gestione dei centri agroalimentari all’ingrosso.
Gli interventi più importanti di natura finanziaria a favore della categoria si possono così sintetizzare:
2.1.) Art.51 L.R. 31/5/1984, n.26 contributi ai consorzi di garanzia.
La legge finanziaria 1988 modifica l’art.51 concedendo contri buti annuali ai “fondi di garanzia” dei Consorzi costituiti fra commercianti e la Giunta ha deliberato la concessione di interventi in 1.500 miliardi.
2.2.) Art.53 L.R. 31/5/1984, n.26 abbattimento di interesse sui crediti
Sono state firmate le convenzioni con:
Banco di Napoli
C.I.S.
Banca Popolare di Sassari.
Monte dei Paschi di Siena
Il meccanismo che è stato studiato prevede l’abbattimento automatico del tasso passivo senza onerose lungaggini burocra-iche. Dopo un normale periodo di assestamento finalmente l’intervento è andato a regime.
2.3.) Articolo 70 della legge finanziaria 1988
Il Consiglio Regionale ha approvato e la struttura amministrativa si appresta ad applicare, la norma che finalmente riconosce agli intermediari del commercio quali gli V agenti ed i rappresentanti, una posizione se non altro uguale a quella che lo Stato riconosce agli altri commercianti.