Appunti riguardanti la rete portuale sarda – fine anni ’80

Appunti sui porti sardi

1. – I porti e le attrezzature per la nautica costituiscono, tra gli interventi possibili nell’ambito costiero uno dei momenti più qualificanti sia per consolidare lo sviluppo già raggiunto sia per imprimere una nuova spinta alla crescita dell’offerta turistica. Il potenziamento, il miglioramento e la riconversione dei porti – specie quelli di IV classe – ove non si limi ti esclusivamente ai natanti da diporto, consente anche di rendere, in una concezione d’uso polivalente, più adeguati servizi alla flotta peschereccia e commerciale di piccolo e medio cabotaggio, con riflessi positivi su un insieme diversificato di attività economiche.
2.. –      I programmi turistici e le specificazioni operative puntano alla orazione di una rete di attrezzature di vario livello che realizzi con precise priorità e lungo tutto l’arco costiero una serie di servizi per la nautica (dall’approdo come momento di “sicurezza”, all’attrezzatura per lo stazionamento dei natanti). La Regione ha chiaramente manifestato la volontà di procedere potenziando prioritariamente le strutture esistenti, realizzando interventi atti a garantire maggiore sicurezza in tratti di costa assolutamente sforniti di rifugi, e puntando infine verso attrezzature che garantiscano una migliore armonia tra pratica della nautica diportistica, ambiente e balneazione.
3. –  Ma la caratteristica principale della politica regionale in questo campo risiede nel “ruolo” assegnato alle infrastrutture portuali che nella loro varia articolazione e funzione costituiscono un vero e proprio “incentivo reale” in grado di incidere profondamente sul ritmo dello sviluppo turistico.
L’infrastruttura nautica non è riguardata come momento assestante ma è vista come intimamente legata all’organizzazione del territorio di influenza. Di qui la necessità di potenziare e di creare infrastrutture per la nautica che siano coerenti con il tipo di impresa “a terra” che consente uno sviluppo reale e duraturo. In questo senso particolare attenzione deve essere riservata al complesso degli strumenti urbanistici che governano il territorio e possono contribuire a valorizzarne le sue risorse.
4.     – Alla luce di tali criteri nel quadro degli interventi programmati per il turismo sono stati individuati due livelli fondamentali di strutture per la nautica da diporto:
primo livello: porti turistici e marine. A questo livello appartengono tutti i porti (compresi quelli di IV classe) che consento in via permanente 1’attracco, il rifornimento e la sosta di imbarcazioni della flotta tipo mediterranea. Sono dotati di tutte le attrezzature (assistenza, rimessaggio, varo ecc.), sono collegati alle infrastrutture generali e sono dotati di punti di vendita e di ristoro.
La rete di questo livello è integra dai porti di III classe e dai porti rifugio; ha quindi importanza regionale ed interesse non soltanto stagionale. La rete di primo livello oltre ai tre porti mercantili di Cagliari, Olbia e Porto Torres si compone di 42 localizzazioni.
secondo livello: (approdi per il diporto nautico, attracchi, pontili) comprende quegli scali e relative attrezzature che consentono in via temporanea il rifornimento e la sosta di imbarcazioni.
Per quanto riguarda la rete di secondo livello si sta procedendo sulla base di appositi studi alla definizione delle localizzazioni puntuali dei diversi tipi di attrezzatura per i seguenti bacini omogenei:

BACINO MERIDIONALE: da Villasimius a Teulada
BACINO SUD OCCIDENTALE: da Teulada a Buggerru
BACINO OCCIDENTALE: da Buggerru ad Alghero
NORD OCCIDENTALE – SETTENTRIONALE: da Alghero a Aglientu
SETTENTRIONALE – NORD ORIENTALE: da Aglientu a S.Teodoro
ORIENTALE – SUD ORIENTALE: da S.Teodoro a Villaputzu-Villasimius

Per quanto riguarda le fonti di finanziamento la Regione è intervenuta soprattutto con le disponibilità del Bilancio Ordinario e con i fondi del Piano Straordinario (Legge/268). Tra il 1984 e il 1988 sono stati nel complesso destinati per finanziare le opere portuali 140 miliardi di cui 63 miliardi sul Bilancio ordinario e 77 miliardi sui fondi della Legge 268.
(•) Elenco porti di primo livello (delibere Giunta Regionale 11/8/83 (35/24) e 23/2/1984 (7/7).

Cagliari (Marina Piccola) – Quartu S.E. (Flumini) – Villasimlus (Fortezza Vecchia) – Villaputzu (Porto Corallo) – Lanusei (Porto Santoru) -Tortoli (Arbatax) – Dorgali (Cala Gonone) – -Siniscola (La-Caletta) – Budoni (Porto Ottiolu) – San Teodoro (Niuloni) (1). – Olbia (Porto Rotondo) – Arzachena (Porto Cervo) – Palau (Centro) – La Maddalena (Centro) – Santa Teresa di Gallura – Aglientu (Vignola) – Trinità D’Agultu (Isola Rossa) – Castelsardo (Isola di Frigiano) – Porto Torres (Centro) – Stintino (Centro) – Alghero (Centro) – Bosa (Bosa Marina)
San Vero Milis (in ubicazione da scegliere fuori della zona prevista a Riserva Marina dalla Legge sulla tutela del mare) – Oristano (Le Baracche) – Buggerru (Cala Di Buggerru) – Portoscuso (Centro) – Carloforte (Centro) – Calasetta (Centro! – Teulada (Porto Budello) – Pula (Porto D’Agumu) – Sant’Antioco (Centro abitato) – Sarroch (Perd’e Sali) – Arzachena (Cannigione) – Baunei (Santa Maria Navarrese) – Orosei – Golfo Aranci – Olbia (Cugnana) – Arbus – Lotzorai – Muravera – San Teodoro (Salina Bamba).
(1) Delibera Giunta Regionale 5/12/1986 (61/66).