Intervento in aula Senato della Repubblica – VII Legislatura 56a Seduta pubblica – giovedì 16 dicembre 1976

Presidenza dei vice presidente Catellani, indi del vice presidente Valori
Seguito della discussione:
«Provvedimenti per il coordinamento della politica industriale, la ristrutturazione, la riconversione e lo sviluppo del settore»

Melis. Domando di parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Melis. Prendo la parola per svolgere alcune considerazioni in relazione all’articolo 4, osa in particolare per insistere sulle valutazioni espresse dal collega Pollastrelli in ordine all’emendamento da lui stesso proposto e che ha riscontro nell’emendamento 4.20 formulato dalla Sinistra indipendente e che anche io ho sottoscritto. Sì tratta di un emendamento che fa riferimento alla istituzione del comitato tecnico regionale per la istruttoria di domande di finanziamento avanzate da industrie per somme inferiori al miliardo.
Riteniamo, signor Presidente, onorevoli colleghi, che sia più legittima l’Istruttoria svolta in sede regionale rispetto a quella ipotizzata a livello nazionale, in considerazione della maggiore aderenza degli organi regionali a quella multiforme realtà che si esprime nell’ambiente territoriale che la politica regionale controlla, guida, sospinge, stimola, fa crescere insieme alla società dell’intera comunità regionale. Sono realtà che viste nell’ottica nazionale sfuggono ad una puntuale valutazione e quindi non si riesce ad apprezzarle in modo carretto ed adeguato mentre ciò è possibile in sede regionale dove le persone sono conosciute, le attività economiche sono più Facilmente individuate, ed i protagonisti dello sviluppo si collegano alla vita, alla società e alle persone in modo più diretto e controllabile; in una siffatta prospettiva, in una visione di questo tipo, è chiaro come l’incidenza dell’autorità regionale e dell’istruttoria regionale appaia molto più utile e concreta di quella che potrebbe essere svolta a livello tecnico nazionale.
Riteniamo che un’altra considerazione sia opportuno svolgere in queste sede: con la istituzione del Comitato tecnico regionale si realizzerebbe un controllo più diretto della base popolare. Si tratta di piccole industrie; soprattutto si tratta di quella fascia produttiva che va dall’artigianato fino a sfiorare la piccola industria. È un mondo così vario e molteplice che se sospinto dall’alto, dalle stratosferiche distanze delle autorità ministeriali non è valutabile e riconducibile ad un controllo di base che invece è possibile in sede regionale.
Infine, onorevoli colleghi, riteniamo con questo di contribuire a decongestionare il lavoro che verrebbe a gravare sul comitato tecnico nazionale, che verrebbe altrimenti sommerso da decine di migliaia di pratiche e quindi si troverebbe nella impossibilità di poterle istruire tutte con da tempestività e la rapidità che l’urgenza dei problemi impone; c’è la necessità di ricevere le agevolazioni tempestivamente, necessità che potrebbe trovare più puntuale soddisfacimento attraverso l’istituzione di questi organi regionali.
Per questo insistiamo per l’accoglimento dell’emendamento del senatore Pollastrelli che trova anche noi concordi.