Crisi del bacino minerario sardo – interrogazione scritta n. 1789/92 degli onn. Mario Melis (ARC) Felice Contu (PPE) e Andrea Raggio (GUE) alla Commissione – 2 luglio 1992

Premesso che il bacino minerario piombo-zinchifero del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (Sardegna) attraversa una grave crisi, che vede la messa in cassa integrazione di centinaia di operai e la minaccia di un’imminente chiusura dell’intero ciclo estrattivo, non giustificata dai tenori minerari del giacimento,
può la Commissione far sapere se non ritiene opportuno:
considerare il bacino minerario della zona succitata “Risorsa strategica comunitaria”, da mantenere, quantomeno, in stand-by;
cofinanziare lo studio di un progetto organico di recupero ambientale;cofinanziare altresì un progetto organico di attività alternative per quegli addetti espulsi dal processo minerario;
cofinanziare infine l’estensione alle aree indiziate di utile coltivazione della “ricerca mineraria mirata” sul territorio sardo?

Risposta data dal sig. Millan in nome della Commissione (6 novembre 1992)

La Commissione è al corrente della situazione del bacino minerario del Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Il 6 maggio 1992 essa ha infatti adottato una decisione con la quale approva i piani, presentati dalle autorità italiane nel quadro della legge 221/1990, per la ristrutturazione e la promozione di nuove attività economiche alternative. Questi piani riguardano 14 miniere, tra cui le miniere piombo-zincifere di Monteponi e Masua, situate nel bacino suddetto.
Semprechè le disponibilità di bilancio lo permettano, la Commissione potrebbe inoltre cofinanziare, di concerto con la Regione Sardegna e lo Stato italiano e su loro richiesta, uno studio di fattibilità, al fine di individuare:
le eventuali condizioni tecniche per estendere la ricerca mineraria prevista sul territorio sardo alle zone che potrebbero fornire nuove risorse;
le attività alternative possibili e auspicabili;
le iniziative necessarie per il risanamento ambientale della zona.
Tutte le risorse disponibili nel quadro del Programma integrato mediterraneo e del Programma operativo regionale per la Sardegna sono impegnate sino alla fine del 1993 e, salvo una richiesta della Regione e del Governo italiano per la ridistribuzione delle risorse nell’ambito di tali programmi, non vi sono attualmente fondi disponibili per finanziare provvedimenti concreti.
Tuttavia, una volta completato il suddetto studio, la Commissione sarà disposta ad esaminare la possibilità di finanziare misure concrete per il periodo successivo al 1993, semprechè la Regione e il Governo italiano ne facciano richiesta.