Scena politica in Sardegna nel dopoguerra- appunti – anni ’90

Organi del Partito Comunista Italiano –

Comunismo in Sardegna: si diffonde dopo la seconda guerra mondiale. La scissione del Partito socialista promossa nel 1921 a Livorno da Antonio Gramsci non ottiene proseliti in Sardegna.
Presente invece il Partito Socialista nella zona mineraria (Sulcis) e nel Tempiese fra i lavoratori del sughero.
All’epoca erano politicamente presenti in Sardegna:
Il P.S.I.    = area Sulcitana e Tempiese;
Il P.S.d’Az. = movimento piccolo borghese, semi-indipendentista, che raccoglieva consensi soprattutto fra i lavoratori agricoli.
Sino al 1943 il P.C.I. Sardo è ridotto a pochi fedelissimi nonostante Gramsci gli abbia reso il servizio di morire martire in un carcere fascista nel 1938.(!)
Nel 1943 il P.C.I. riempie il vuoto lasciato dai vecchi partiti con una capacità organizzativa ammirevole.
Alla caduta del fascismo affiora un Partito Comunista Sardo (Cassitta), liquidato da Velio Spano forte di esperienza maturata in Russia e Nord Africa (Tunisia).
Costruisce un partito disciplinato di stretta osservanza romana dalla quale è rigidamente controllato.

Miniere
Implicazioni Economiche
Nel Sulcis Metallurgia
Piombo    = 3.000 Tn/ a    Zinco
Rame        = 600 Tn/a    Ferro
Antimonio = 560 Tn/a    Fluorite (Silius)
Argento    =
Produzioni rilevanti per l’economia italiana.
In Sardegna non è presente alcuna industria di lavorazione manifatturiera di tali metalli che vengono totalmente esportati per essere lavorati nelle industrie insediate nel Nord Italia.
Addetti alle miniere: principalmente sardi. Presenti anche continentali.
Carbonia = Mostruosità Economica
Nel Sulcis è presente un giacimento di carbone, valorizzato dal Fascismo nel quadro di una politica autarchica. Produzione (estrattiva) chiaramente antieconomica, tenuta in vita durante il Fascismo per motivi politici; nel corso della guerra e del primo dopoguerra per motivi economici e mancanza di alternative sul mercato. Carboni potenzialmente utilizzabili solo per la produzione dei energia elettrica.
Implicazioni Politiche
I minatori addetti ai giacimenti metalliferi sono sindacalmente politicamente preparati e, per quanto combattivi, tendono a contenere le lotte sindacali entro ambiti di legalità.
I     minatori addetti al giacimento del carbone sono invece politicamente e sindacalmente istintivi, tumultuosi e culturalmente impreparati. Non hanno alle spalle tradizioni ed esperienze e sono stati scelti da liste compilate dalla P.S. nei diversi paesi della Sardegna (e del Continente) secondo indici di pericolosità sociale: malavitosi, oppositori del regime, ecc. Figure assimilabili a “confinati” ed isolati in una struttura facilmente controllabile. L’azienda tende a favorire il formarsi di sindacati ostili alla C.G.I.L. e quindi con questa rende difficili gli accordi.
In effetti l’azienda tende ad esasperare i rapporti sociali con la massa dei dipendenti onde evitare i confronti sindacali e provocare azioni rivoltose operaie da reprimere con la polizia.
In effetti questa politica favorisce i comunisti che traggono vantaggio dall’esasperazione dei contrasti.
Sindacato e Partito
Il P.C.I. in Sardegna è riuscito ad inserirsi massicciamente
nell’organizzazione sindacale dei lavoratori ed utilizza il sindacato a fini politici di partito interscambiando i ruoli dei suoi quadri dirigenti fra sindacato, partito ed organizzazioni parallele.
Il P.C.I. sardo ha potuto ampliare la sua base organizzativa anche nella base rurale contadina e pastorale occupando spazi prima occupati dal P.S.d’Az. dopo il suo spostamento a destra. (Scissione Lussiana)
Mondo Rurale
Larga parte della popolazione vive in piccoli villaggi fra loro scollegati per mancanza di strade e servizi pubblici di autotrasporto.
I villaggi sono anche scollegati dalle campagne per cui contadini e pastori sono costretti ad una pendolarità molto sacrificata raggiungendo i poderi a piedi o a cavallo ed effettuando i trasporti con carri trainati da buoi.
Terre non fertili, quindi povertà, analfabetismo. Comunisti in crescita per lo spostamento a destra del P.S.d’Az.(scissione Lussu)
Scarsa vocazione sarda alla rivoluzione.
Accertate diverse cospirazioni: contro il Fascismo, contro gli Alleati, per gli Alleati, per la Repubblica di Salò. Tutte fallite per mancanza d’integrazione. Dopo un po’ i cospiratori si annoiano e tornano a casa.

Forza Comunista                Fronte Popolare (18 aprile)
Tesserati dichiarati 89.000    Voti 122.434 (prevalenti al sud)
Tesserati probabili    40.000    socialcomunisti
Crescita annua        6-8%

In effetti questi sono in gran parte comunisti fasulli (protestatari -scontenti). Il problema è economico non ideologico.
A lungo termine il P.C.I. decrescerà nelle aree industriali del Nord e questo influirà a favore dei partiti democratici anche in Sardegna.

Avversari dei Comunisti
La Chiesa
Socialdemocratici
M.S.I.
Massoni
Principali protagonisti della propaganda anticomunista sono i parroci. Normalmente disistimati sul piano personale sono invece ascoltati ed obbediti in virtù della funzione religiosa.
Il relatore li considera a livello di stregoni “arrivano a benedire animali e messi”.
Sullo scenario politico sono però presenti Ordini Religiosi, culturalmente molto preparati.
In primis: Gesuiti
Esempio: Cuglieri – Remota cittadina lontana da tutti 300 seminaristi.
Padre Lombardi: 6-7.000 persone che lo ascoltano a Carbonia.

Movimento Sociale Italiano
11.510 voti     Ribellisti, molto decisi –
Potranno guadagnare terreno a spese della D.C. e della Destra
(È stato così, ma per motivi diversi, perché non sono più fascisti).
Massoneria
I Massoni sono vigorosamente organizzati dopo la caduta del Fascismo che ne aveva disposto lo scioglimento.
Sconosciuto il numero degli iscritti ma sono molto diffusi. Pare abbiano raggiunto intese anche con il Vaticano. Sono fortemente anticomunisti.

Sardegna: Regione non soggetta a rischio
Prima del 18 aprile 1948 oltre 30 grandi industriali del Nord pensano di trasferirsi in Sardegna in caso di vittoria del Fronte Popolare. Ciò testimonia la stabilità politica in Sardegna.
II    progetto ERLAAS non sarà “infastidito” dalla propaganda e
dall’opposizione comunista, considerata solo una “seccatura”
In effetti, se non riescono a bloccare con i loro deputati i finanziamenti del Governo italiano, difficilmente riusciranno a creare difficoltà reali.
Persone influenti sull’opinione pubblica, i dipendenti dell’ERLAAS, contadini e pastori sono molto più interessati ai concreti problemi locali che non alle questioni ideologiche agitate dai comunisti.
Questi, qualunque risultato si ottenga nell’attuazione di progetti a favore dei sardi, saranno sempre contrari agli americani perchè così ordinerà il vertice Romano (che ovviamente seguirà le direttive del Cominform).

14.05.46 – Incontro presso l’Alto Commissario per la Sardegna

1        Equipe: Malariologi – Igienisti – Medici – Parassitologi
Tecnici, Idraulici, Agrari, Forestali
2        Wilson e Aitken = Rockeefeller Fundation
3        Collins – Missione Italiana U N R A
4        Missiroli – Commissariato Igiene e Sanità Governo
5        Brotzu G. – Direttore Istituto Igiene Università di Cagliari
6        I tre Medici provinciali
7        Rappresentanti Consorzi di Bonifica
8        Rappresentanti Ministeri LL.PP. – Tesoro – Agricoltura
9        Prof. Guido Casini – Malariologo esperto in eradicazione
entomologica con DDT.

Rockefeller Fondation
Realizza eradicazione Anopheles Cambiae in Brasile
Ripete esperimento in Egitto. Medita di sperimentarlo a Cipro
Missiroli propone a Soper (nella R.F.) di sperimentare in Sardegna
Spese previste: Enormi
Interessata all’operazione: UNRRA

DICEMBRE 1945 – Incontro con Gen.Pinna A.C.S.:
Prof .Bergami dell’Alto Commissario Igiene e Sanità
Dott. Soper – Scienziato di IHD (R.F.)
Dott. Keeny – Direttore UNRRA per Italia
Prof. Casini – Malariologo esperto di D.D.T.

Comitato UNRRA approva il Sardinia Project – 50 milioni di dollari
Anticipazione: Governo Italiano 300 milioni lire; UNRRA 500.000 dollari
Ritardano lotta antianofelica gli scioperi dei minatori americani e la crisi del Governo Parri

APRILE 1946        Approvato decreto costituzione ERLAAS Ente Regionale per la Lotta Anti Anopfelica in Sardegna

14. 05.1946        Incontro presso A.C.S. già citato.

SPERANZE:        Liberare pastori e contadini da febbri intermittenti e così renderli più intraprendenti e produttivi.

Utopia igienista – Pogliano in Storia d’Italia:
“Il difficile rapporto Uomo-Ambiente nella Sardegna del dopoguerra non era penalizzato solo dalla malaria, ma da agricoltura e allevamento arretrati, spopolamento, assenza d’infrastrutture”.
Progetto iniziale:    “Eradicare il vettore” A. Labranchiae abbandonato per “Eradicazione malaria”
Influenza della guerra fredda nell’attuazione della “Sardinian Project”
Progetto teso a dimostrare efficienza e capacità realizzatrice degli USA nel costruire la pace

Estate 1950: Boyd Borr – Nobel per la pace.
Scrive all’Ambasciatore USA a Londra proponendo coinvolgimento ERLAAS nell’elaborazione di un vasto piano di sviluppo Sardegna risanata dalla malaria (Agricoltura – Pesca – Foreste)
Argomento:     Utilizzare potenziale organizzativo ERLAAS e fiducia della gente convinta dal successo contro la malaria
Fine politico:    Contrastare espansione comunista.
Scriveva: “Secondo me si deve fare un lavoro capace di sollevare le condizioni di vita, indurre prosperità visibile in un paio di anni e dare a ciò massima pubblicità”.

Lettera Boyd-Borr a Logan (Resp.R.F.)
Sardegna – Con il suo basso indice di sviluppo e di salute la Sardegna è un laboratorio ideale per sperimentare una grande bonifica globale ed elaborare così un modello attuabile in tante aree arretrare e sofferenti nel mondo. Grande sfida per la civiltà occidentale. Nel corso dell’attuazione del “Sardinian Project” le relazioni tecnico-scientifiche indirizzate al responsabile dell’IHD della R.F. Dott. Strode, si avverte il condizionamento politico della guerra fredda. In effetti il “Sardinia Project” viene realizzato senza un preventivo studio entomologico, epidemiologico e con obiettivo oscillante fra l’erogazione del vettore malarico e il tentativo di elevare l’operazione ad esperimento scientifico di annientamento di un “insetto genus”. Ne sono consapevoli i responsabili dirigenti che attuano il progetto. In particolare S.A.Kerr che sovraintende l’ERLAAS sino al settembre 1947.
Kerr, venuto in Sardegna nel giugno 1946 scrive alla direzione scientifica di New York la difficoltà, o l’impossibilità di eradicare completamente una specie indigena quale l’A. labranchiae che, secondo lui era presente in Sardegna prima dell’uomo. A suo avviso quindi la vitalità dell’A.lambrachiae prescindeva dall’uomo ed era perciò diffusa, con le sue larve, anche lontano dai centri abitati.
Proponeva perciò due fasi: eradicare i soggetti adulti (alati) dai paesi, irrorando abitazioni, muri e ogni angolo dei paesi e degli ovili e tralasciando la lotta antilarvale per un anno nel corso del quale si sarebbe studiata la possibile strategia (che però riteneva inattuabile e inutilmente costosissima).
Consigli questi incompatibili con gli obiettivi della politica americana del New Deal: povertà = stabilità, aiuti economici = argine anticomunista. Di qui il prevalere delle considerazioni politiche sulle perplessità scientifiche.
L’UNRRA, banchiere dell’esperimento voleva ricadute politiche
immediate.
J.H.Baur, nell’estate 1946 sollecita irrorazione dei paesi per dare una prima risposta all’opinione pubblica e creare un precedente che, se positivo nei risultati, sarebbe stato esportato.
Al tempo già circolavano dubbi sulla dannosità del DDT usato
massicciamente nella lotta antilarvale.
In effetti Kerr era fermo nelle sue posizioni perché non credeva nel progetto e mandava relazioni all’IHD con interrogativi su indagini varie e complesse di carattere ecologico.
Intanto nel dicembre 1946 in Sardegna si registravano 10.046 casi di malaria primitiva e 64.597 recidive.
Tutto ciò mentre si aggravava la “guerra fredda” e si scoprivano la presenza in Sardegna di A.Algeriensis, Clavige e Plumbeus.

GENNAIO 1947 – PALAZZO BARBERINI:
Scissione nel Partito Socialista – Nasce il P.s.l.i. di Giuseppe Saragat. Preoccupazione degli americani per le frequenti crisi di governo italiane suscettibili di modificare i gruppi dirigenti nei diversi settori dell’amministrazione con i relativi mutamenti d’indirizzo (anche nei confronti dell’ERLAAS)
FEBBRAIO 1947: Si costituisce un governo De Gasperi tipo C.L.N.
“Comitato di Liberazione Nazionale” che dura poco. Infatti aperta la crisi se ne costituisce un altro dal quale sono esclusi socialisti e comunisti.
ALTRE PERPLESSITÀ:
Interrogativi: Esauriti i fondi dell’intervento in atto il governo italiano avrebbe continuato a contribuire di sua parte?
L’inflazione italiana rendeva inaffidabile gli imperi finanziari
italiani. Tra febbraio ed aprile 1947 il cambio del dollaro era passato da 378 a 503 Ut (-125).
Kerr si opponeva al programma di totale eradicazione del vettore Labranchiae.
Strode insisteva invece per la totale eliminazione dell’A. Labranchiae.
Paura di un peggioramento del quadro generale (sia pur temporaneo in vista di una forte ripresa determinata dalla politica americana. (Dottrina Truman)
Scarsa disponibilità in Sardegna di quadri scientificamente preparati per affrontare problemi di futura gestione del tipo – progetto e per lo sviluppo economico.
Abbondano laureati in materia umanistica mentre scarseggiano quelli del settore scientifico.
Difficoltà maggiori rispetto ad un precedente esperimento positivo in Brasile.
Diffusione delle alate e relative larve anche in zone di montagna lontane da paludi, acquitrini e centri abitati.
28 AGOSTO 1947: Kerr insiste per l’immediato abbandono dell’obiettivo eradicazione totale del vettore malarico.
2 SETTEMBRE 1947: Bauer insiste con Strode perché non si abbandoni il progetto anche in vista delle considerazioni politiche negative sicuramente denunziate dai comunisti.

8 SETTEMBRE 1947:
Kerr si dimette e viene sostituito da Logan che immediatamente riallaccia positivi rapporti con Alto Commissario, con i partiti (D.C.- P.C.I.). Di fatto la D.C. strumentalizzava la grande mobilitazione attuativa del progetto ai fini elettorali ed anticomunisti.
Il P.C.I. – peraltro – penetrava nel mondo agricolo (soppiantandovi il P.S.d’Az spostatosi a destra) ed accusava l’ERLAAS di essere strumento dell’imperialismo americano.
La accusava in particolare di costituire gli organi dell’ERLAAS con ex membri dell’esercito e dar vita a 350 cellule simulatamente funzionali al progetto ma in effetti nuclei armati anticomunisti; infine di disporre di oltre 600 automezzi.
Il 21 luglio 1947 tali denunzie sono riportate sull’Herald Tribune di New York. Strode chiede chiarimenti a Kerr il quale precisa che le cellule (45 e non 350) sono funzionali al lavoro e gli automezzi sono solo 200. Quanto riportato dall’Herald non è altro che propaganda comunista.
Logan, subentrato a Kerr, dichiara la propaganda comunista “fastidiosa”, ma non pericolosa. Pensa che il Partito non abbia grande respiro e consenso oltre il bacino minerario.
Sostiene che il possibile fallimento dell’operazione sarebbe stato un disastro per l’immagine dell’America e per il mondo (occidentale?).
La Sardegna ed il sardismo non erano presi in considerazione né in vista del successo né in caso di insuccesso.

In effetti dagli obiettivi iniziali: esperimento scientifico e finalità umanitarie, si stava passando a valutazioni politiche che prescindevano dagli obiettivi iniziali presi in considerazione solo in vista dell’impatto che i possibili diversi risultati avrebbero determinato nell’opinione pubblica.
Dello stesso parere (coinvolti nel sostenere le tesi di Logan sono l’ambasciatore americano Dunn, il Capo dell’E.C.A. per l’Italia Zellerbach; gli stessi si adoperano perché si giunga ad un finanziamento straordinario del governo italiano per non gravare sul modesto bilancio dell’Alto Commissariato alla Sanità.
Garrett Jones della Health Divison della Fondazione Rockefeller si chiede a questo punto, il Progetto si propone:
a- Liberare la Sardegna del vettore malarico?
b- Sperimentazione scientifica di eradicazione di un genus entomologico?
Nella prima ipotesi, si erano fatte adeguate ricerche scientifiche e di gestione economica?
Nella seconda: erano consapevoli le autorità italiane di aver contribuito con ben 3 milioni di sterline a tale esperimento? E questo era stato gestito con il fine di trarre nuovi apporti conoscitivi e con oculata amministrazione delle risorse?
In effetti l’operazione mirava ormai all’eradicazione di un genus entomologico (nella specie Anophles labrachiae).
L’operazione otteneva crescente consenso nell’opinione pubblica per cui le critiche (comuniste) erano molto contenute e provenivano da alcuni italiani, molto politicizzati.
I critici comunisti vedevano nella eradicazione del genus malarico una connessione con la strategia bellica.
La loro propaganda però perdeva di forza di fronte al fine umanitario dell’operazione ed alla prospettiva che in caso di successo si sarebbero aperte grandi possibilità di sviluppo generato dalla rottura del circolo vizioso malaria -spopolamento – miseria.
Di ciò scrive Logan alla sua direzione sottolineando le implicazioni politiche del progetto, della sua fase attuativa e del possibile (ormai certo) successo (Dicembre 1948)
Nell’estate 1948 era stato “sferrato” l’attacco conclusivo contro le Anopheles.
Dopo l’attacco dell’ottobre 1947 nel corso del quale erano stati irrorati tutti i muri e soffitti di Sardegna, nell’estate del 1948, con l’impegno di 30.000 uomini erano state irrorate tutte le acque stagnanti presenti in Sardegna (paludi, stagni, acquitrini, pozzanghere sparse -1.200.000 punti di possibile riproduzione).
Dalla corrispondenza intercorsa fra dirigenti ERLAAS – Logan – ed ERP-ECA, J.D. Zellerbach, risulta chiaro che questo ultimo valutava positivamente un intervento successivo all’eradicazione dell’Anopheles, finalizzato allo sviluppo economico dell’Isola.
A ciò mostravano interesse l’Alto Commissario Gen.Pinna, il Ministro Segni ed organismi internazionali quali la FAO.

In vista di questi possibili programmi viene chiesto dal Direttore generale della Fondazione Rockefeller, Bernard a Logan un rapporto sul comunismo in Sardegna. Rapporto redatto da M.R. Chesney dell’Ufficio pubbliche relazioni dell’ERLAAS (Gennaio 1949). In particolare: forza, penetrazione nella società civile, capacità d’influire e mobilitare le popolazioni pur in presenza di altre forze quali la Chiesa (vista quale componente politica), Massoneria, Movimento Sociale (unico oltre il P.C.I. capace di mobilitarsi).
Dal rapporto il P.C.I. appare niente di più di un’articolazione esecutiva dell’organizzazione nazionale. Ma mentre in Continente aveva basi sociali solide (mondo operaio), in Sardegna, pur diretto a buon livello, le sue basi non erano socialmente coerenti alle strategie (agricoltori, contadini, piccoli pastori, intellettuali, artigiani in aggiunta al nucleo forte degli operai sulcitani).
Non facevano paura tanto che molti industriali del Nord pensavano di trasferirsi in Sardegna in caso di vittoria del fronte popolare in Italia.
In sostanza: i comunisti erano prigionieri di schemi di propaganda fossilizzata nel demonizzare tutto ciò che era americano senza affrontare la critica fra momenti positivi e negativi.
Nel 1949, quando il rapporto sul comunismo è redatto, l’Anopheles è ormai debellata per cui anche i focolai residui non incidevano nella rottura del ciclo di trasmissione della malattia. Tuttalpiù si discuteva se il D.D.T., massivamente irrorato su tutta l’Isola, non avesse rotto importanti equilibri ecologici uccidendo non solo le alate e relative larve ma anche famiglie entomologiche utili sia nel ciclo biologico idrico che delle campagne come della vita urbana.